venerdì 21 agosto 2009

Cromagnon e la vernice

Qualche giorno fa sono usciti i risultati del processo per l astrage di cromagnon, la discoteca che conteneva il triplo di ragazzini che poteva e si incendiò nel 2004 facendone morire 194 e ferendone quasi 2000.
A Buenos Aires, come a Napoli, la legge è liquida, e prende la forma delle mani di chi stringe un accordo, di chi chiude un occhio per una banconota in più nel portafoglio.
Le porte della discoteca erano chiuse, sbarrate, per evitare imboscati. Bastò un bengala (pare che qui si usi accendere bengala durante i concerti) a farlo diventare una polveriera.

I familiari delle vittime hanno fatto casino davanti al tribunale, lo stesso in cui furono giudicati i protagonisti della dittatura militare.
Non ne ho trovato traccia nei gironali e telegiornali però riporto una notizia inquietante passatami da chi c'era: per sfollare i protestanti, cosa che non si faceva dai tempi della dittatura, si è deciso di spruzzare i manifestanti con la pittura.
Geniale no?se protesti ti macchio, e così una volta diradata la folla, ti vengo a prendere.

Inutile dire che il padrone del locale è stato condannato a 20 anni mentre i funzionari pubblici il cui compito era controllare l'adempimento delle norme di sicurezza se la sono cavata con due anni di allontanamento dalla funzione pubblica.

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