mercoledì 28 gennaio 2009
Comida - la carne
venerdì 23 gennaio 2009
o' pallone
Il nome di Maradona ricorre un po' dappertutto: dalle vetrine dei negozi, ai giornali, a quelli che quando mi chiedono "a italia de donde?" ed io rispondo NAPOLI, loro subito "aahhhhhh MARADONA!".
L'altro ieri ho giocato la mia prima partitella argentina.Temperatura 30°C, scarpe invernali, campo ricavato sotto ad una superstrada di quelle che tagliano la città scaricando i famosi fumi neri.Eh si a qualcuno sarà pur venuto in mente che qui sotto le case non ci stavano bene ed allora hanno ben pensato di farci dei campi di calcetto.
Siamo a Santelmo, a pochi minuti da qui c'è lo stadio del Boca, il livello di gioco sugli altri campi è molto elevato.Fortunatamente sono venuto a giocare con gente mediamente panzuta e che come me dopo i primi 15 minuti già sembra che stanno buttando il sangue (tipica espressione napoletana per dire che non ce la fanno più).
Alla fine non sto manco messo così male e faccio pure 3 goal, ma ovviamente alla fine c'è qualcuno che si avvicina e ridendo sotto i baffi mi fa "italiano catenaccio".Alla fine ci sanno tutti quanti.
A buenos aires ci sono 21 squadre di calcio ufficiali, il campionato argentino ne conta una ventina ed una decina sono della capitale (Boca Junior e River plate, eterne nemiche, in testa). Anche qui c'è prima e seconda e divisione e a quanto pare anche qui ci sono una marea di imbrogli (pare che il river plate lo scorso anno dovesse retrocedere ma poi grazie alla fantamatematica delle regole sia rimasto in serie A). Tutti conoscono Pocho (che poi non ho capito se significa pollo...boh) Lavezzi (che giocava con il San Lorenzo) e che gioca col Napoli, ma secondo me non hanno ancora capito che sotto al vesuvio lo stanno per santificare.
mercoledì 21 gennaio 2009
¡Colectivos!
Forse mi ci abituero' anche io, ma per ora mi sembra ancora assurdo la quantita' di fumo nero che e' capace di tirare fuori una di queste carrette ad ogni singola partenza. La gente sembra manco vederla, mentre il mio corpo d'istinto ancora porta la mano alla bocca.
Se uno di questi autobus girasse per napoli le jastemme della gente sarebbero assicurate.
Io avevo monete solo per un peso e allora ho fatto la mia bella fila sul marciapiede, mi so buttato sul 140 ed ho detto all'autista tra i denti "un peso"; allora lui mi ha guardato come se volesse dirmi "¿uaglio´ma si scem' o fai o scem'?".
Praticamente, per le ragioni di cui sopra e per il fatto che non c'e´un sistema di biglietteria integrato (Napoli sta milioni di anni luce avanti in questo senso) il "cambio", ovvero le monetine, vanno a ruba, e difficilmente si trova un porteño pronto a privarsene.
C'e' da dire che i colectivos non hanno una tabella oraria, ma passano molto spesso, quindi diciamo hanno una certa regolarita´ liquida per cui non si aspetta mai piu' di 15 minuti. Per di piu' il servizio e' garantito 24h se pur con frequenza minore durante la notte.
Da sapere: il conducente (che poi mi sa che ogni conducente ha il suo colectivo personale) apre le porte prima dell'arresto del mezzo e le richiude dopo la ripartenza. All'occorrenza apre le porte per far scendere "al volo" chi lo richieda, per esempio quando e' fermo al semaforo rosso.
lunedì 19 gennaio 2009
il primo giorno
L'ufficio e nuovo e tutto e' lindo e pinto, la gente simpatica, disponibile, e per la maggior parte con parenti italiani, pronti a sfoderare qualche parola dal DNA per venire incontro al mio pessimo castillano, che poi sarebbe lo spagnolo, che in spagna si leggerebbe "casti-iano" e qui invece si legge "casti-sciano" o giu' di li'.
Temperatura media all'esterno 28°C circa, ma ovviamente qui dentro saranno 16°C e fa molto freddo... un alibi per poter vestire di giacca e camicia?le finestre sono fuori moda e quindi mi dovro' adattare.
Da qui si vede la ciudad perdersi a vista d'occhio tra palazzi mal messi e qualche grattacielo futuristico che fa l'occhilino a quello dove sono io chiedendosi cosa ci fanno in mezzo a sto caos.
In realta' il caos non c'e' perche´qui ora e´estate e quindi la maggior parte dei porteños (cosi si chiamano gli abitanti di buenos aires che nacque come porto) e´in vacanza; meta' di essi sta a mar de plata che a quanto ho capito e´come se fosse una bella copia di scalea per i napoletani.
La citta veste un velo sottile di smog manco fosse il cristo velato, ma sono sicuro che a marzo quando tutti saranno rientrati il velo sara' sostituito da un golfino!
Sono arrivato in ufficio con il mio primo colectivo, che poi sarebbe il pullman (quello che fuori napoli si chiama autobus), ho preso il 140, si sale davanti e c'e´una macchinetta pilotata dall'autista per fare i biglietti che vengono stampati al momento su un pezzetto di carta.
Il concetto fondamentale e´che non c'é bisogno di controllore.Ovvio che ho pensato " si vabbe´ma quando poi c'e il bordello chist comm fa?" e mi sono pure dato una risposta: prima di tutto oltre al "mio" 140 ce n'e´uno dietro e uno avanti, quindi i colectivo (che poi qui li chiamano bondi o una cosa del genere) sono ad alta frequenza e la gente non intasa gli ingressi, poi la gente a bordo marciapiede nonostante il delirio della citta, attende in fila (!!!) e in fila sale (che poi sale in spagnolo significherebbe 'esce' e quindi forse percio' a napoli si dice 'jesc' aint', ovvero esci dentro ) e quindi forse ma forse si potrebbe usare lo stesso metodo a napoli.... no?
Qualcuno di ritorno dal mare ha portato degli alfajores da compartir-> "paste da spartire"; dei dolci tipici (¿gli unici?) fatti con dulce de leche, che poi sarebbe l'equivalente della nutella ma fatto come di un frullato di caramelle mou da spalmare. Non potevo rifiutare nonostante la mia dieta.Ne mangio meta' ora e meta' dopo cosi forse il corpo riesce ad assimilarlo meglio.
Perché questo blog? dopo 4 anni e mezzo a Roma vivere a buenos aires e´un po come tornare a Napoli e allora mi piacerebbe confrontare queste due citta cosi lontane e cosi vicine che non si sa mai l'una potrebbe imparare qualcosa dall'altra e viceversa (che poi qui pure si dice viceversa) e poi perche´dove vai vai incontri persone che hanno nonni zii cugini o nipoti italiani e spesso di napoli, immigrati qui una vita fa e forse mai piu tornati. E allora se loro non so tornati a napoli un po di napoli e tornata da loro in pieno stile maometto e la montagna o anche birra e tarallo.
Per la cronaca tutti gli italiani qui li chiamano Tanos, che poi viene da "napoletanos" perche´pare che tutti gli immigrati del sud dicessero che erano di napoli perche´era la citta´di riferimento piu vicina... che poi se tutti sti napoletanos erano venuti a stare qui, a napoli chi era rimastos???