lunedì 19 gennaio 2009

il primo giorno

Eccomi qui, al 21esimo piso (piano) di una torre nera di due (le nipoti delle torri gemelle) a lavorare a Buenos Aires.


L'ufficio e nuovo e tutto e' lindo e pinto, la gente simpatica, disponibile, e per la maggior parte con parenti italiani, pronti a sfoderare qualche parola dal DNA per venire incontro al mio pessimo castillano, che poi sarebbe lo spagnolo, che in spagna si leggerebbe "casti-iano" e qui invece si legge "casti-sciano" o giu' di li'.


Temperatura media all'esterno 28°C circa, ma ovviamente qui dentro saranno 16°C e fa molto freddo... un alibi per poter vestire di giacca e camicia?le finestre sono fuori moda e quindi mi dovro' adattare.


Da qui si vede la ciudad perdersi a vista d'occhio tra palazzi mal messi e qualche grattacielo futuristico che fa l'occhilino a quello dove sono io chiedendosi cosa ci fanno in mezzo a sto caos.
In realta' il caos non c'e' perche´qui ora e´estate e quindi la maggior parte dei porteños (cosi si chiamano gli abitanti di buenos aires che nacque come porto) e´in vacanza; meta' di essi sta a mar de plata che a quanto ho capito e´come se fosse una bella copia di scalea per i napoletani.

La citta veste un velo sottile di smog manco fosse il cristo velato, ma sono sicuro che a marzo quando tutti saranno rientrati il velo sara' sostituito da un golfino!

Sono arrivato in ufficio con il mio primo colectivo, che poi sarebbe il pullman (quello che fuori napoli si chiama autobus), ho preso il 140, si sale davanti e c'e´una macchinetta pilotata dall'autista per fare i biglietti che vengono stampati al momento su un pezzetto di carta.

Il concetto fondamentale e´che non c'é bisogno di controllore.Ovvio che ho pensato " si vabbe´ma quando poi c'e il bordello chist comm fa?" e mi sono pure dato una risposta: prima di tutto oltre al "mio" 140 ce n'e´uno dietro e uno avanti, quindi i colectivo (che poi qui li chiamano bondi o una cosa del genere) sono ad alta frequenza e la gente non intasa gli ingressi, poi la gente a bordo marciapiede nonostante il delirio della citta, attende in fila (!!!) e in fila sale (che poi sale in spagnolo significherebbe 'esce' e quindi forse percio' a napoli si dice 'jesc' aint', ovvero esci dentro ) e quindi forse ma forse si potrebbe usare lo stesso metodo a napoli.... no?



Qualcuno di ritorno dal mare ha portato degli alfajores da compartir-> "paste da spartire"; dei dolci tipici (¿gli unici?) fatti con dulce de leche, che poi sarebbe l'equivalente della nutella ma fatto come di un frullato di caramelle mou da spalmare. Non potevo rifiutare nonostante la mia dieta.Ne mangio meta' ora e meta' dopo cosi forse il corpo riesce ad assimilarlo meglio.


Perché questo blog? dopo 4 anni e mezzo a Roma vivere a buenos aires e´un po come tornare a Napoli e allora mi piacerebbe confrontare queste due citta cosi lontane e cosi vicine che non si sa mai l'una potrebbe imparare qualcosa dall'altra e viceversa (che poi qui pure si dice viceversa) e poi perche´dove vai vai incontri persone che hanno nonni zii cugini o nipoti italiani e spesso di napoli, immigrati qui una vita fa e forse mai piu tornati. E allora se loro non so tornati a napoli un po di napoli e tornata da loro in pieno stile maometto e la montagna o anche birra e tarallo.

Per la cronaca tutti gli italiani qui li chiamano Tanos, che poi viene da "napoletanos" perche´pare che tutti gli immigrati del sud dicessero che erano di napoli perche´era la citta´di riferimento piu vicina... che poi se tutti sti napoletanos erano venuti a stare qui, a napoli chi era rimastos???



2 commenti:

  1. andare altrove per cercare ciò che si è perso. andare altrove per perdere ciò che si è trovato. andare altrove per portare semi di sè. andare altrove per disperdersi. andare. altrove.
    restare qui perché non si ha il coraggio di andare. restare qui perché non si può andare. restare qui perché non si vuole andare. restare qui perché non si hanno le idee chiare. restare. qui.
    andare. altrove. restare. qui.
    numble... numble... numble...

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  2. Piacevole coincidenza, il 140, lo saprai, c'è anche a Napoli... ed è quello che dall'interland ti porta al mare.
    (comincio ora, con calma a leggere il tuo blog)
    Ciao!

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