venerdì 27 marzo 2009

Cartoneros

Io me li ricordo, quando ero piccolo e a sera tardi si tornava a casa dopo una serata da amici di famiglia, su per via san giacomo dei capri a napoli, questi minicamion sviluppati tutti in altezza che sfidavano ogni legge baricentrica inerpicandosi con il loro carico: e' cartunar.

Buenos Aires è piena di cartoneros. Non si sa bene da dove vengano, non si sa bene di cosa vivano; quel che è certo è che sono parte integrante e silente di questa città.Alle 19, quando la parte "attiva" della città si ferma per la sera, loro si materializzano e cominciano ad aprire le buste d'immondizia lasciate agli angoli di ogni strada per differenziare allumino da carta e carta da plastica.

Differenziare.Queste persone svolgono un compito importantissimo per l'ecosistema della ciudad. Se facessero sciopero un solo giorno sono convinto che si bloccherebbe tutto. Svolgono un ruolo sociale fondamentale ma non riconosciuto dalle istituzioni nè tanto meno da esse remunerato.

Se si istituzionalizzasero i cartoneros, da napoletano, mi sento di dire che con il "posto fisso" non sarebbero operosi come lo sono adesso, che si fanno il culo trascinandosi a mano carrette alte il doppio di loro, solo per portare la pagnotta a casa.
Sono il frutto dell'indotto del capitalismo, uomini donne e bambini che vivono di scarti, chissà se consapevoli del loro sfruttamento.

I portegni nel tempo hanno imparato per forza di cose a differenziare l'immondizia a casa, e non per chissà quale vocazione all'ecologia, ma solo perchè in caso contrario il cartonero di turno era uso sventrare il sacco del peccato e lasciare per strada i rifiuti dei rifiuti che decideva di non portare con se.

A napoli i caroneros sono scomparsi. Il cartone come qualsiasi altro materiale di risulta non ha più valore. Adesso tutto verrà bruciato, assieme a chissà quanta altra monnezza, nell'inceneritore di aversa. Al progresso che miope avanza preferisco lo sfruttamento della povera gente?
io non lo so.

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