venerdì 12 giugno 2009

Piccolo, spazio, pubblicità

Chavez in Venezuela ha proibito la coca cola zero.Pare sia dannosa per la salute.Blanda scoperta. E' una vita che si sa che l'aspartame è cancerogeno, ma dolcificanti e dolcificatori somo ancora massivamente usati nell'industria dolciaria al grido di "perdi peso prenditi un cancro!".
Quando qui lo sottolineo ai miei commensali, con tipico sguardo napoletano loro mi dicono "e vabbè sai quanta munnezza ci mangiamo?".
Il marketing a buenos aires è vorace. mette sotto pressione qualsiasi 'segmento di mercato', invade spazi, fagocita gli avversari.Sul campo di battaglia restano idee prive di contenuto e gente confusa.
I nomi dei ristoranti bisogna cercarli ben bene tra le pieghe delle pubblicità che gridano.

L'altra sera ero al pub a vedere argentina ecuador. A un certo punto un giocatore si trova in fuori gioco e parte (con un volume notevolmente superiore a quello del telecronista) un messaggio pubblicitario che copre per un terzo tutta la fascia inferiore dello schermo.Io resto allibito, mi guardo attorno in attesa dei commenti infastiditi delle persone.Nada de nada de nada.Tutto normale.
Un collega mi dice "è sempre peggio", e ride.

Pare in provincia se la passino peggio.Nei locali si fottono anche il terzo superiore del monitor con sponsor locali.Per cui le azioni di Messi e le inquadrature su Maradona sono schiacciate in un surreale rapporto 32:9 tra "usa banco di sta ceppa e la vita ti sorride" e "vieni a mangiare la pizza da giggino el maricòn".

L'apoteosi sta nell'arrivare a sponsorizzare persino i nomi delle strade.

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